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Disastri climatici, l'ONU certifica 2 milioni di vittime negli ultimi 50 anni

Sono stati resi noti in questi giorni i dati raccolti dall'Organizzazione mondiale della meteorologia, che fa capo alle Nazioni Unite, sugli effetti diretti dei cambiamenti climatici negli ultimi 50 anni, dal 1970 al 2021. 

I dati raccolti sono davvero spaventosi, e parlano di oltre 12 mila eventi disastri naturali dovuti nello specifico al cambiamento climatico, con oltre 2 milioni di vittime accertate e un danno economico che è stato calcolato, sulle cinque decadi, in 4300 miliardi di dollari.

A essere maggiormente colpiti sono gli Stati insulari e quelli in via di sviluppo, e il dato sarebbe potuto anche essere peggiore se non ci fosse stato l'ausilio delle allerte precoci, che però ancora non riescono a coprire una gran parte della popolazione mondiale.

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Disastri climatici, l'ONU certifica 2 milioni di vittime negli ultimi 50 anni
Sono stati resi noti in questi giorni i dati raccolti dall'Organizzazione mondiale della meteorologia (Wmo), che fa capo alle Nazioni Unite (ONU), sugli effetti diretti dei cambiamenti climatici negli ultimi 50 anni, dal 1970 al 2021. I dati raccolti sono davvero spaventosi, e parlano di oltre 12 mila eventi disastri naturali dovuti nello specifico al cambiamento climatico, con oltre 2 milioni di vittime accertate e un danno economico che è stato calcolato, sulle cinque decadi, in 4300 miliardi di dollari.
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Dati aggiornati agli ultimi due anni
Il Wmo ha finalmente aggiornato l’”Atlante della mortalità e delle perdite economiche dovute a condizioni meteorologiche, climatiche e idriche estreme", che era ancora fermo al 2021. Questo verrà poi presentato all'apertura del Congresso meteorologico mondiale quadriennale, che dovrebbe inoltre fornire altri strumenti per combattere, prevenire i disastri e salvare ancora più vite.
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I dati relativi al 2020 e al 2021
In questo aggiornamento vengono riportate le vittime registrate per il 2020 e il 2021, che in totale sono 22.608, e sono esemplificative, riporta il Wmo, “di un'ulteriore diminuzione della mortalità rispetto alla media annuale del decennio precedente. Le perdite economiche sono invece aumentate, la maggior parte delle quali attribuite alla categoria delle tempeste”.
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L'allarme precoce 
Negli ultimi 50 anni, le organizzazioni nazionali si sono adoperate in maniera importante per lavorare sulla prevenzione dei disastri naturali dovuti al cambiamento climatico. In questo senso è stato predisposto un sistema di allarme precoce, che hanno permesso di ridurre il tasso di perdite di vite umane in maniera significativa. Anche se ancora questo sistema non è disponibile per tutti i paesi, l'ONU punta a renderlo globale entro il 2027.
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Cos'è l'allarme precoce
Come spiega nel dettaglio l’Organizzazione meteorologica mondiale, il sistema di allerta precoce è "una misura di adattamento al clima comprovata ed efficace, che salva vite e fornisce un ritorno sull'investimento almeno dieci volte superiore”. Al momento, però, è disponibile solo per la metà dei Paesi ONU. Inoltre, c'è una copertura davvero bassissima nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo (in particolare dell'area caraibica) e nei cosiddetti Paesi meno sviluppati (la maggior parte in Africa e Asia).
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Che cos'è il Wmo
Il Congresso è il massimo organo decisionale del Wmo, che raggruppa 191 Paesi e i più alti rappresentanti delle agenzie delle Nazioni Unite, delle banche di sviluppo, dei governi e dei servizi meteorologici e idrologici nazionali responsabili dell'emissione di allerta precoce, che è una delle priorità strategiche che l'organismo punta ad approvare.
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Preoccupazione per l'aumento della temperatura
Già nei giorni scorsi, il Wmo era salito alla ribalta per le sue preoccupazioni sull'aumento della temperatura mondiale, e sul probabile fallimento dei propositi mondiali di contenimento delle temperature. Infatti, secondo l'Organizzazione meteorologica mondiale, ci sarebbe il 66% di possibilità che la temperatura superi gli 1,5°C nel periodo tra 2023 e 2027. E c’è il 98% di possibilità che almeno uno dei prossimi cinque anni, o l’intero lustro, sia il più caldo mai registrato fino a questo momento.
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