ARTE E CULTURA

Pompei, continuano le scoperte: riemersi affreschi e altri tre scheletri

Continua l'incessante lavoro nel sito archeologico di Pompei, la città nei pressi di Napoli che è stata distrutta dalla tremenda eruzione del Vesuvio nell'ormai lontano 79 d.C.. I ricercatori hanno riportato alla luce gli scheletri di altre tre vittime, oltre a numerosi affreschi.

I corpi ritrovati dovrebbero essere quelli di due adulti e di un bambino di circa 3/4 anni, che secondo le ipotesi degli archeologi avrebbero cercato riparo in una panetteria per sfuggire alla distruzione circostante.

Nel sito archeologico sono stati scoperte inoltre due pareti affrescate con scene mitologiche in prossimità di un atrio, in particolare Apollo e Dafne in uno e Poseidone e Amimone nell'altro.

ANSA
Tornati alla luce tre scheletri vittime dell'eruzione di Pompei
Continua l'incessante lavoro nel sito archeologico di Pompei, la città nei pressi di Napoli che è stata distrutta dalla tremenda eruzione del Vesuvio nell'ormai lontano 79 d.C.. I ricercatori hanno riportato alla luce gli scheletri di altre tre vittime, oltre a numerosi nuovissimi affreschi.
ANSA
Tornati alla luce tre scheletri vittime dell'eruzione di Pompei
I corpi ritrovati dovrebbero essere quelli di due adulti e di un bambino di circa 3/4 anni, che secondo le ipotesi degli archeologi avrebbero cercato riparo in una panetteria per sfuggire alla distruzione circostante.
ANSA
Tornati alla luce tre scheletri vittime dell'eruzione di Pompei
I resti di queste vittime sono tornati alla luce grazie a nuovi scavi, iniziati nel mese di febbraio, nella così chiamata 'Regio IX' di Pompei, ovverosia uno dei nove quartieri in cui è suddiviso il sito di Pompei. Lo scavo ha coinvolto un’area estesa per circa 3200 mq, quasi un intero isolato della città antica sepolta nel 79 d.C. dal Vesuvio.
ANSA
Tornati alla luce tre scheletri vittime dell'eruzione di Pompei
Gli scheletri sono stati trovati in una zona già oggetto di scavo, dove rimanevano solo 40 cm di terra intatta. Questi erano posizionati a diretto contatto con il pavimento, e presentavano, assieme alle prove di importanti processi di assestamento postmortem, anche tantissimi traumi perimortem causati dal crollo del soffitto soprastante, i cui frammenti erano misti a lapilli pomicei bianchi, che caratterizzano le prime fasi dell’eruzione Pliniana del 79 d.C. a Pompei.
ANSA
Tornati alla luce tre scheletri vittime dell'eruzione di Pompei
Nell’atrio del luogo dove sono stati ritrovati, un locale con forno annesso, sono stati ritrovati anche due cubicoli che hanno conservato alcuni affreschi con scene del mito: Poseidone e Amimone nel primo, Apollo e Dafne nel secondo.
ANSA
Tornati alla luce tre scheletri vittime dell'eruzione di Pompei
Due dei tre scheletri ritrovati sono già stati mandati negli appositi laboratori per essere analizzati, mentre sul luogo ne è stato lasciato solamente uno, per il momento. Non distanti dai resti delle vittime dell’eruzione, gli archeologi hanno trovato un forno che, secondo gli studi, avrebbe potuto contenere tra i 40 e i 50 pani. Nei pressi dell’area è stata notata l’assenza di una macina per il grano, che non si trova da nessuna parte: l’ipotesi degli studiosi è che questa macina sia stata portata via nell’Ottocento, quando l’area venne esplorata per scavi borbonici.
ANSA
Tornati alla luce tre scheletri vittime dell'eruzione di Pompei
La quantità di reperti che ancora attendono di tornare alla luce nel sito di Pompei è enorme. Basti pensare che nel corso dei secoli sono state effettuate tantissime ricerche nella stessa area, e ogni volta cose nuove tornano in superficie. I ricercatori sono in grado di scoprire nuove cose sulla vita dei campani nei primi anni dopo la morte di Cristo, oltre ad avere sempre più dati su quei terribili giorni che distrussero un'intera popolazione.
Informativa ai sensi della Direttiva 2009/136/CE: questo sito utilizza solo cookie tecnici necessari alla navigazione da parte dell'utente in assenza dei quali il sito non potrebbe funzionare correttamente.