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Le piante velenose che è meglio non toccare

Esistono numerose piante che non si possono toccare e che, in alcuni casi, possono essere addirittura pericolose per la salute umana. Queste piante possono avere diverse proprietà lesive e irritanti, alcune di queste producono sostanze tossiche o urticanti. 

Tra le piante più note che non si possono toccare ci sono sicuramente le ortiche, che producono un effetto di bruciore e irritazione sulla pelle, ma anche la cicuta, una pianta erbacea molto tossica che può causare gravi danni se ingerita, e la digitale, le cui foglie possono provocare palpitazioni cardiache. 

Ma quali sono altre piante che andrebbero ammirate ma non toccate? Scopriamo insieme le otto piante velenose nella nostra galleria.

CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=221703
Piante velenose che è meglio non toccare
Esistono numerose piante che non si possono toccare e che, in alcuni casi, possono essere addirittura pericolose per la salute umana. Queste piante possono avere diverse proprietà lesive e irritanti, alcune di queste producono sostanze tossiche o urticanti. Tra le piante più note che non si possono toccare ci sono sicuramente le ortiche, che producono un effetto di bruciore e irritazione sulla pelle, ma anche la cicuta, una pianta erbacea molto tossica che può causare gravi danni se ingerita, e la digitale, le cui foglie possono provocare palpitazioni cardiache. Ma quali sono altre piante che andrebbero ammirate ma mai toccate? Scopriamo insieme otto piante velenose nella nostra galleria.
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Oleandro (Nerium oleander)
L’oleandro è ritenuto uno degli arbusti più pericolosi al mondo. Tutti i suoi componenti sono tossici sia per l’uomo che per gli animali. La sua ingestione provoca malessere, confusione mentale, nausea e vomito.
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Oleandro, la storia dei soldati di Napoleone
La storia ci racconta che diversi soldati delle truppe napoleoniche morirono per avvelenamento dopo aver usato rami di oleandro come spiedi nella cottura della carne alla brace, durante le campagne militari in Italia. (fonte: wikipedia)
Di bdk, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=16717
Stramonio (Datura stramonium)
Tutta la pianta è estremamente velenosa per via dell'alto contenuto di alcaloidi che variano in concentrazione e in tossicità nelle diverse parti della pianta (radice, fiori, fusti, foglie e semi) e nelle diverse stagioni nonché da esemplare a esemplare. In tempi remoti veniva spesso usata per il suicidio e l'omicidio. L'ingestione provoca la paralisi della muscolatura respiratoria.
Di Donald Macauley - Flickr: Deadly Nightshade, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.
Belladonna (Atropa belladonna)
Tutta la pianta è tossica, specialmente le bacche. Altri sintomi che si possono manifestare sono nausea, vomito, tachicardia, difficoltà nel deglutire, alterazioni della vista, vertigini, convulsioni e coma.
Di Kurt Stüber [1] - caliban.mpiz-koeln.mpg.de/mavica/index.html part of www.biolib.de, CC BY-SA 3.
Belladonna, una pratica che risale al Rinascimento
L'epiteto specifico belladonna fa riferimento a una pratica che risale al Rinascimento: le dame usavano un collirio basato su questa pianta per dare risalto e lucentezza agli occhi a causa della sua capacità di dilatare la pupilla, un effetto detto midriasi dovuto all'atropina, che agisce direttamente sul sistema nervoso parasimpatico. (fonte: wikipedia)
https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Cicuta_maculata_-_Water_Hemlock.jpg#/media/File:Cicuta_macul
Cicuta (Conium maculatum)
È una pianta che se spezzata emana uno sgradevole odore di urina. Tutta la pianta è velenosa e può causare la morte a causa delle sue neurotossine.
Autor: Sting, CC BY-SA 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3569936
Cicuta, l'avvelenamento di Socrate
Cicuta nella storia: Socrate, filosofo ateniese del V secolo a.C., fu ucciso con un preparato a base di cicuta, probabilmente della specie Conium maculatum, come narrato nel dialogo Fedone di Platone (fonte: wikipedia)
Di Didier Descouens - Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2
Tasso (Taxus baccata)
Il principio attivo responsabile della tossicità di rami, foglie e semi, dove è presente in percentuale variabile fra lo 0,5 e il 2%, è un alcaloide, la tassina. Ha effetto narcotico e paralizzante sull'uomo e su molti animali domestici. Gli organi che ne contengono di più sono le foglie vecchie. (fonte: wikipedia)
Di Isidre blanc - Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=50772
Veratro (Veratrum album)
Il veratro bianco è una pianta perenne alta fino a 150 cm. È una pianta tossica sia per l'uomo che per gli animali. L'ingestione di veratro da parte della vacca gravida può causare alopecia e gravi difetti ossei nel vitello quali la palatoschisi. (fonte: wikipedia)
Di Foto: Martina Nolte, Lizenz: Creative Commons by-sa-3.0 de, CC BY-SA 3.0 de, https://commons.wiki
Ricino (Ricinus communis)
La ricina, presente nella pianta e nei semi, è una tossina pericolosa che può provocare gravi intossicazioni. I semi di ricino contengono tra il 40% e il 60% di olio, ricco di trigliceridi, principalmente di ricinoleina. (fonte: wikipedia)
Autor: Kurt Stüber [1] – caliban.mpiz-koeln.mpg.de/mavica/index.html part of www.biolib.de, CC BY
Digitale (Digitalis purpurea)
La digitale è una pianta bellissima da ammirare ma non da toccare. La pianta contiene un potente componente velenoso, la digitossina, capace di far cessare il battito cardiaco. La credenza popolare ritiene la specie il principale ingrediente usato dalle streghe per realizzare le pozioni mortali.
Autor: Javier martin – Vlastní dílo, Volné dílo, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?cur
Prestare attenzione alle piante
In generale, quando si è in giardino o in natura è sempre bene prestare attenzione alle piante che si incontrano e, se non si è sicuri di cosa si tratta, evitare di toccarle o a meno che non si abbiano informazioni certe sulla loro sicurezza. In caso di dubbio o di irritazione dopo aver manipolato una pianta, è importante consultare un medico o un esperto di piante, in modo da individuare eventuali rischi e adottare le giuste precauzioni.
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