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Fine dell'espansione di Phoenix: basta nuove costruzioni, non c'è acqua sotterranea

L’Arizona ha deciso di mettere dei limiti alle nuove costruzioni, in particolare nell'area metropolitana di Phoenix, la città più importante dello Stato, e di fatto la zona in più rapida espansione di tutti gli Stati Uniti a livello edilizio, anche se il suo territorio è in larga parte occupato da parchi naturali, monumenti, deserto e riserve indiane.

Il motivo di questo stop è la carenza di riserve d'acqua sotterranea, che dunque impedirebbe alle nuove costruzioni di poter ricevere acqua potabile. Di conseguenza, l’Arizona ha deciso che, non essendoci abbastanza acqua sotterranea, non darà più permessi per procedere a nuove costruzioni, segnale di problemi dovuti a sprechi di acqua, siccità e cambiamenti del clima.

Ad annunciare questa difficile decisione, che segna la momentanea fine dell'espansione della città, è stato il governatore dell'Arizona, Katie Hobbs. Dunque, di fatto, lo Stato non sarà più in grado di concedere agli sviluppatori nuovi permessi per la costruzione di case in alcune aree periferiche della contea di Maricopa che dipendono da pozzi di acque sotterranee.

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Manca l'acqua nel sottosuolo dell'Arizona: niente più concessioni nell'area di Phoenix
L’Arizona ha deciso di mettere dei limiti alle nuove costruzioni, in particolare nell'area metropolitana di Phoenix, la città più importante dello Stato, e di fatto la zona in più rapida espansione di tutti gli Stati Uniti a livello edilizio, anche se il suo territorio è in larga parte occupato da parchi naturali, monumenti, deserto e riserve indiane.
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Manca l'acqua nel sottosuolo dell'Arizona: niente più concessioni nell'area di Phoenix
Il motivo di questo stop è la carenza di riserve d'acqua sotterranea, che dunque impedirebbe alle nuove costruzioni di poter ricevere acqua potabile. Di conseguenza, l’Arizona ha deciso che, non essendoci abbastanza acqua sotterranea, non darà più permessi per procedere a nuove costruzioni, segnale di problemi dovuti a sprechi di acqua, siccità e cambiamenti del clima.
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Manca l'acqua nel sottosuolo dell'Arizona: niente più concessioni nell'area di Phoenix
Ad annunciare questa difficile decisione, che segna la momentanea fine dell'espansione della città, è stato il governatore dell'Arizona, Katie Hobbs. Dunque, di fatto, lo Stato non sarà più in grado di concedere agli sviluppatori nuovi permessi per la costruzione di case in alcune aree periferiche della contea di Maricopa che dipendono da pozzi di acque sotterranee.
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Manca l'acqua nel sottosuolo dell'Arizona: niente più concessioni nell'area di Phoenix
L'Arizona è stato il 48° Stato ad essere ammesso nella federazione statunitense, e l'ultimo continentale dato che, dopo, è stato il turno solo di Alaska e Hawaii. Si tratta inoltre del sesto più grande Stato americano (superficie di 295.254 km²) e il 16° più popoloso dei cinquanta Stati (7.171.646 nel censimento 2018).
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Manca l'acqua nel sottosuolo dell'Arizona: niente più concessioni nell'area di Phoenix
Il problema è che la capitale dello Stato, appunto Phoenix, situata nel sud, riceve circa ogni anno 90–100 mm di pioggia (consideriamo per un momento che la soglia internazionale per indicare il deserto è 250 mm annui) distribuiti in modo irregolare (questo perché dipendono dall'entità dei fronti perturbati che provengono da ovest) da settembre a luglio (talvolta può anche non piovere mai per tutti questi mesi).
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