SCIENZA

Gli asteroidi più temuti e che potenzialmente potrebbero colpire la Terra

Sono 1.167.079 all’8 marzo 2023 gli asteroidi classificati dall’Esa (Agenzia spaziale europea) di cui si hanno buone informazioni orbitali, quasi tutti nella fascia tra Marte e Giove. Tra questi ce ne sono 1.449 che sono potenzialmente pericolosi, ossia con una probabilità di impatto sul nostro pianeta piccolissima o molto remota nel tempo, ma che non può essere considerata pari a zero.

Quali sono i dieci più pericolosi secondo l’Esa? In testa c’è 2023DW, di cui esiste una possibilità su 700 che possa arrivare a scontrarsi con la Terra.

Sono tutti oggetti molti piccoli, fino ai 400 metri di diametro stimato, in grande maggioranza con diametro di poche decine di metri. Poi ci sono due oggetti più grandi, tra i quali l’asteroide Bennu, inseriti in un elenco speciale perché, data la loro grandezza, sono molto più minacciosi.

Getty Images
La situazione attuale
Sono 1.167.079 all’8 marzo 2023 gli asteroidi classificati dall’Esa (Agenzia spaziale europea) di cui si hanno buone informazioni orbitali, quasi tutti nella fascia tra Marte e Giove. Tra questi ce ne sono 1.449 che sono potenzialmente pericolosi, ossia con una probabilità di impatto sul nostro pianeta piccolissima o molto remota nel tempo, ma che non può essere considerata pari a zero.
Getty Images
I più pericolosi
Quali sono i dieci più pericolosi secondo l’Esa. In testa c’è 2023DW, di cui esiste una possibilità su 700 che possa arrivare a scontrarsi con la Terra. Al secondo posto c’è 2001VB, in apparenza molto più pericoloso perché la data dell’incontro ravvicinato è il prossimo 23 luglio (alle 9,16 ora italiana), ma le probabilità dell’impatto sono solo 1 su 356 milioni, davvero basse.
Getty Images
Piccoli ma non per questo meno pericolosi
Sono tutti oggetti molti piccoli, fino ai 400 metri di diametro stimato, in grande maggioranza con diametro di poche decine di metri. Ciò non significa che questi "sassi orbitanti" non vadano monitorati con attenzione. Anche la Nasa ha una sua lista di asteroidi potenzialmente pericolosi (che chiama Neo, Near-Earth Objects). Tra questi ci sono i Pho (Potentially Hazardous Objects), con diametri di almeno 140 metri
Getty Images
Un paragone 
Per avere un paragone, il Meteor Crater dell’Arizona (nella foto) si formò 50-60 mila anni dall’impatto di un asteroide metallico di 100 metri di diametro che provocò un buco profondo 180 metri con un diametro di 1.300 metri.
Getty Images
L'esempio più recente
Quello che il 15 febbraio 2013 esplose a 30 chilometri d’altezza sopra i cieli siberiani di Chelyabinsk (nella foto). Provocò circa 1.500 feriti leggeri per le schegge dei vetri infranti a causa dello spostamento d’aria dell’esplosione con un’energia paragonabile a quella di 35 bombe atomiche come quella di Hiroshima. Quell'asteroide aveva un diametro di 20 metri e pesava 13 mila tonnellate.
Getty Images
L'asteroide Bennu
Poi ci sono due oggetti più grandi, tra i quali l’asteroide Bennu (nella foto), inseriti in un elenco speciale perché, data la loro grandezza, sono molto più minacciosi anche se le date dei loro eventuali impatti sono spostate nel futuro di vari secoli. Dopo nuovi studi, la data più probabile di impatto di Bennu è stata posta al 24 settembre 2182 con 1 probabilità su 2.700, ovvero con il 99,963% di probabilità che ci passi vicino ma senza nessun impatto devastante.
Getty Images
Come difenderci
Le agenzie spaziali hanno avviato diversi programmi sperimentali. Secondo gli scienziati, lanciare un missile a testata nucleare contro un'asteroide servirebbe a poco. L’idea migliore è deviare, anche se di poco, l’orbita. In pratica, spingerlo un poco di lato. Il 26 settembre 2022 la missione Dart della Nasa è riuscita per la prima volta a modificare l’orbita di Dimorphos, piccola roccia che orbita intorno all’asteroide Dydimos, dimostrando che questo sistema può avere successo.
Getty Images
L'imminente futuro
Nel 2026 la Nasa lancerà il nuovo telescopio spaziale a infrarossi Neos (Near-Earth Object Surveyor) che avrà il compito di facilitare l’individuazione di queste potenziali minacce. L’Esa ha in programma nel 2030 la missione Neomir, con gli stessi obiettivi.Quindi qual è il prossimo che ci passerà vicino? È 2020FV4, "sasso" di 30 metri di diametro che transitato ieri lunedì13 marzo. Ma a 6,7 milioni di chilometri di distanza. Oggi ci sarà 2023CM di ben 190 metri di diametro. Ma transiterà a 3,94 milioni di chilometri.
Informativa ai sensi della Direttiva 2009/136/CE: questo sito utilizza solo cookie tecnici necessari alla navigazione da parte dell'utente in assenza dei quali il sito non potrebbe funzionare correttamente.