ARTE E CULTURA

La Cancel Culture distrugge la letteratura? Roald Dahl è solo l'ultimo esempio

La Cancel Culture è un fenomeno al quale stiamo assistendo negli ultimi anni. In favore di una maggiore incisività, si eliminano o si riscrivono opere di grandi autori del passato, ma vengono distrutti anche i simboli e i significati che queste opere rappresentano.

Adattare opere antiche secondo la mentalità moderna, o direttamente eliminare questi scritti, potrà però all'evidenza un aspetto della nostra società moderna: in favore di una maggiore inclusività si sta diventando sempre più intolleranti verso chi "non la pensa come noi". Questo, ovviamente, è un paradosso enorme.

Il caso del famoso scrittore per bambini Roald Dahl è solo l'ultimo esempio di una deriva che sta colpendo l'intellighenzia soprattutto anglosassone, con Inghilterra e Stati Uniti (la parte universitaria principalmente) in prima linea verso una trasformazione delle opere d'arte. Ma oltre all'autore di "La Fabbrica di Cioccolato", anche altri esponenti della cultura mondiale sono stati colpiti, a cominciare dal bardo William Shakespeare a Virginia Woolf fino addirittura a....Mark Twain.

Getty Images
La Cancel Culture distrugge la letteratura? Roald Dahl è solo l'ultimo esempio
La Cancel Culture è un fenomeno al quale stiamo assistendo negli ultimi anni. In favore di una maggiore inclusività, si eliminano o si riscrivono opere di grandi autori del passato, ma vengono distrutti anche i simboli e i significati che queste opere rappresentano. Adattare opere antiche secondo la mentalità moderna, o direttamente eliminare questi scritti, porterà però all'evidenza un aspetto della nostra società moderna: in favore di una maggiore inclusività si sta diventando sempre più intolleranti verso chi "non la pensa come noi". Questo, ovviamente, è un paradosso enorme. Il caso del famoso scrittore per bambini Roald Dahl è solo l'ultimo esempio di una deriva che sta colpendo l'intellighenzia soprattutto anglosassone, con Inghilterra e Stati Uniti (la parte universitaria principalmente) in prima linea verso una trasformazione delle opere d'arte. Ma oltre all'autore di "La Fabbrica di Cioccolato", anche altri esponenti della cultura mondiale sono stati colpiti, a cominciare dal bardo William Shakespeare a Virginia Woolf fino addirittura a....Mark Twain.
Getty Images
Roald Dahl (1916 - 1990)
Il più recente caso di Cancel Culture riguardo lo scrittore per ragazzi Roald Dahl, uno dei più famosi di ogni epoca per aver scritto capolavori come "La Fabbrica di Cioccolato", "Le Streghe" e "Il GGG". Nella nuova edizione curata da Puffins Books, ovviamente in accordo con gli eredi dello scrittore, sono stati cancellati o modificati termini come "pazzo", "grasso", "brutto" e simili. Si è cercato anche di modernizzare il ruolo della donna (per esempio, female è diventato woman), oppure modificare quei passaggi che potevano essere lesivi o offensivi. La domanda è se sia giusto oppure una semplice forzatura in onore di un politically correct che sta diventando sempre più barzelletta e intolleranza verso la cultura.
Getty Images
La Fabbrica di cioccolato (il costume di Gene Wilder, 1971)
Probabilmente il libro più famoso di Dahl, ma anch'esso ha subito modifiche. Per esempio, il personaggio di Augustus Gloop, ricco ragazzino viziato, non sarà più “enormemente grasso”, ma semplicemente “enorme”. Oppure, i lavoratori della Fabbrica, gli Umpa Lumpa, non saranno più descritti come “piccoli uomini”, ma come “piccole persone”. Un'indagine del tabloid inglese "The Telegraph" ha confrontato i testi pre e post riscrittura, riscontrando centinaia e centinaia di modifiche, con passaggi del tutto cancellati o riscritti totalmente da capo, sempre in favore dell'inclusività e della modernizzazione di un linguaggio che invece non dovrebbe essere assolutamente toccato, men che meno da critici, correttori di bozze, revisionisti o semplici bigotti.
Getty Images
William Shakespeare (1564 - 1616)
Ovviamente, Dahl è in buona compagnia. Uno degli esempi più assurdi di Cancel Culture riguarda il Bardo, il più famoso poeta inglese di sempre, e forse il più famoso al mondo dopo Dante: William Shakespeare. In alcune università americane, le opere di Shakespeare sono state messe al bando (per esempio l'Amleto e Romeo e Giulietta) perchè, e citiamo letteralmente, "contengono scene di omicidio, avvelenamenti e suicidio".
Getty Images
L'attore scozzese Alastair Sim (1900-1976, al centro) nel ruolo di Prospero, con Eileen Atkins nel ruolo di Miranda e George Selway (1924-1994) nel ruolo di Calibano, durante le prove di "The Tempest" di Shakespeare all'Old Vic di Londra, il 28 maggio 1962.
Le critiche più feroci però sono state rivolte a "The Tempest", un'operaia teatrale nella quale il Duca di Milano in esilio, Prospero, si avvale di un servo/schiavo di colore, Calibano. Opera tacciata di razzismo e colonialismo, il punto è riscrivere o bannare i libri in onore della nostra sensibilità moderna, non tenendo conto della contestualizzazione dell'opera. Non si può pretendere che uno scrittore del 5-600 usi i nostri termini, ed è anche sbagliato tentare di appiattire la scrittura di uno dei maggiori artisti della storia umana. 
Getty Images
Virginia Woolf (1882 - 1941)
L’inchiesta del "The Times" pubblicata in prima pagina, in data mercoledì 10 agosto 2022, con il titolo "Universities black list 'harmful' literature", parla di altri autori colpiti dalla Cancel Culture. Per esempio, il romanzo di Charles Dickens "Oliver Twist", è stato fortemente criticato e si voleva proibirlo perchè "descrive abusi su minori". Tacciata di razzismo anche Virginia Woolf poiché usa troppe volte la parola “negro” nei suoi testi e descrive, in un passo, la pelle di una persona di colore “nera come quella di una scimmia”.
Getty Images
Mark Twain (1835 - 1910)
Concludiamo con quello che è senza dubbio il caso più assurdo di tutti, ovvero tacciare di razzismo uno scrittore come Mark Twain, forse uno dei più grandi anti-razzisti della storia. Nei suoi romanzi "Le avventure di Huckleberry Finn" e "Le avventure di Tom Sawyer". L’obiezione è che sì un romanzo che parla di razzismo, ambientato lungo le rive del Mississippi nel 19° secolo, con uno schiavo fuggito come uno dei suoi personaggi principali, ma include insulti razziali. E dunque va rimosso, cancellato. Questo fatto è successo in New Jersey e si è cercato di eliminare i libri di Twain dalle biblioteche. Un qualcosa su cui riflettere.
Informativa ai sensi della Direttiva 2009/136/CE: questo sito utilizza solo cookie tecnici necessari alla navigazione da parte dell'utente in assenza dei quali il sito non potrebbe funzionare correttamente.